Mini ciclo d’incontri su teatro e danza nella cultura indiana e indonesiana a cura del centro di cultura Italia Asia. Dopo qualche anno di stop finalmente riparte la collaborazione tra MAS e Italia Asia che ha sempre portato ad incontri ricchi di cultura molto apprezzati.
Per questo nuovo ciclo Asia In Scena proponiamo tre incontri con relatori d’eccezione, Marilia Albanese, Bruno Gentili e Lucrezia Manicotti, sulle arti più spettacolari della cultura asiatica.
Il programma di Asia in Scena:
Primo incontro martedì 4 aprile ore 18.30
Il teatro indiano: narrare con il corpo. Relatore Marilia Albanese
Il teatro in India è profondamente radicato nel mito, ma ciò non implica solo la rappresentazione di scenari ultraterreni che ignorano la vita quotidiana, anzi: gli dei e gli eroi sono fortemente umani nelle loro “emozioni” e l’artista le esprime utilizzando un rigoroso vocabolario codificato di movenze, gesti delle mani e spostamenti degli occhi. Il linguaggio corporeo è alla base dell’arte scenica indiana ed è immediatamente compreso dagli spettatori proprio perchè va al di là della narrazione verbale. L’incontro, oltre a delineare attraverso le immagini gli elementi salienti del teatro, include un momento interattivo in cui gli spettatori, condotti da Gemma D’Alessandro, faranno esperienza di narrazione di una semplice storia usando le mudra, i gesti significativi delle mani.
Marilia Albanese è stata direttrice della sezione lombarda dell’IsIAO (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) presso l’Università degli Studi di Milano. Ha insegnato Lingua Hindi e Cultura Indiana presso la Civica Scuola di Lingue e Culture Orientali del Comune di Milano, di cui è stata anche preside. Già docente di Arte Scenica Indiana al Conservatorio di Vicenza “Arrigo Pedrollo” nell’ambito della facoltà di Tradizioni musicali extra-europee a indirizzo indologico, è co-fondatrice di “AsiaTeatro”, prima rivista online in lingua italiana sui teatri asiatici. Titolare dell’insegnamento di religioni indiane presso la sede distaccata dell’Università Urbaniana al seminario del P.I.M.E. di Monza negli anni Novanta, attualmente tiene corsi sull’Induismo e il Buddhismo all’Università del Cardinal Colombo di Milano ed è docente a contratto presso il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano. È stata in India una quarantina di volte e ha curato diverse mostre sull’arte indiana. Autrice di numerosi articoli, saggi e libri, è socia onoraria del Centro di Cultura Italia-Asia di Milano.
Secondo incontro giovedì 27 aprile ore 18.30
“Wayang Kulit” – Il teatro delle ombre di Giava. Relatore Bruno Gentili
Bruno Gentili illustrerà una particolare affascinante forma di teatro, caratteristico dell’isola di Giava, presentando dal vero anche alcune antiche figure / personaggi di questa arte.
La cultura giavanese è frutto del succedersi e sovrapporsi di culture antiche molto complesse e differenti. La millenaria civiltà pre-induista e induista creò i presupposti mitologici, letterari e culturali per lo sviluppo di una particolare forma di teatro, detto Wayang Kulit, vale a dire “teatro delle ombre”. La successiva cultura islamica non solo non cancellò quella precedente di radice induista, ma la integrò e rafforzò, facendo diventare questa forma di teatro uno degli assi portanti della cultura giavanese moderna, dal ‘600 ad oggi. Questa affascinante e colta forma di teatro vede in azione uno speciale burattinaio che, accompagnato dalla musica del gamelan, fa interagire centinaia di burattini di cuoio colorato e dorato, recitando antichi poemi e ricchissimi testi letterari sviluppati nel corso dei secoli.
Bruno Gentili è membro del Consiglio Direttivo del Centro di Cultura Italia-Asia, per il quale ha curato alcune mostre e conferenze presso musei ed istituzioni italiane ed europee. Ha condotto studi di Storia Economica, di Filosofia del ‘900 e di Storia dell’arte italiana. Già consulente aziendale ed ex dirigente d’azienda in una multinazionale, collezionista di antiche testimonianze di arte e di manufatti provenienti da diverse aree del mondo asiatico e africano; appassionato studioso delle culture del Sud Est asiatico e di alcune culture africane.
Terzo incontro martedì 16 maggio ore 18.30
Dṛśya Kāvya La poesia visibile nel teatro danza indiano Bharatanāṭyam. Relatore Lucrezia Maniscotti
Bharatanāṭyam, disciplina molto antica che una volta faceva parte dei rituali del tempio e delle corti, è apprezzato come uno degli stili di teatro-danza indiano classici più completi. Movimenti di danza sostenuti dai ritmi delle cavigliere, si alternano a momenti di espressività, utilizzando il linguaggio del corpo nella sua totalità (testa, occhi, piedi), l’alfabeto gestuale delle mani (mudrā) e una mimica facciale codificata secondo i sentimenti da produrre e i personaggi interpretati per narrare le storie mitologiche, racconti epici e poetici della cultura indiana. Bharatanāṭyam è poesia visibile, è celebrazione danzata.
Lucrezia Maniscotti laureatasi presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi di Indologia. Si specializza in danza Bharatanāṭyam nel Sud India, sotto la guida del maestro Padmashri Adyar K. Lakshman. Debutta al tempio Kapalishwara di Chennai nel 2009 e da allora, si esibisce e insegna regolarmente sia in India che in Europa. Fonda l’associazione “Sagome Teatro” e dirige il progetto “Accademia Sangam” per la diffusione della danza indiana in Europa. Collabora tra gli altri con l’Università degli Studi di Milano, il Consolato dell’India di Milano, Il museo Lac di Lugano, la compagnia Spanda di Chennai. Docente di Presenza Scenica presso l’Accademia Teatro La Scala è stata nominata “Visiting Artist 2021/22” dal The Center for Hellenic Studies (Harvard University) di Washington.
Costo di ogni incontro 5€. Gratuito per i soci MAS, Italia Asia e Abbonamento Musei
Per informazioni: info@museoartescienza.com o 02.72022488